La Regione Puglia verso l'obbligatorietà dei Modelli 231 per enti pubblici e per privati destinatari di erogazioni pubbliche
Un primo passo verso l’obbligatorietà dei Modelli 231. Lo scorso 10 Aprile è arrivato il primo sì alla proposta di legge che punta a rafforzare l’applicazione della 231, rendendo l’adozione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo condizione “indispensabile” per esimersi dalla responsabilità amministrativa in caso di illeciti.
Questo è quanto avvenuto in Puglia, in seno alla VII Commissione.
La proposta di legge, secondo il Consigliere Regionale Ruggero Mennea, suo primo firmatario, muove dal presupposto che i Modelli 231 si rivelano fondamentali per assicurare una gestione e un controllo aziendale efficaci. Gli stessi, infatti, rappresentano strumenti cruciali per promuovere la legalità e la trasparenza, sia nell’ambito degli enti pubblici che privati.
Come noto, il D. Lgs. 231/2001 rimanda alle società la scelta se dotarsi o meno di modelli di organizzazione, gestione e controllo, senza prevedere alcun obbligo. Tuttavia, ove tale proposta di legge venisse adottata, gli enti destinatari avranno sei mesi di tempo per provvedere all’adozione del Modello 231. Dovranno inoltre provvedere alla nomina dell’Organismo di Vigilanza e all’invio alla Regione della documentazione comprovante tali adempimenti.
Destinatari dell’iniziativa legislativa che punta a introdurre l’obbligatorietà dei Modelli 231 sono le società partecipate, gli enti controllati e vigilati dalla Regione Puglia, gli enti pubblici economici, le agenzie regionali e le società in house. Tra questi anche i soggetti privati, con o senza personalità giuridica, destinatari di erogazioni pubbliche di somme di denaro a titolo di trasferimento, contributo, sovvenzione, rimborso ovvero di corrispettivo derivante dall’esecuzione di appalti pubblici.
Tali iniziative si rivelano senza dubbio positive,in quanto in grado di porre il focus sulle concrete questioni applicative relative alla responsabilità amministrativa degli enti. Concreto, tuttavia, è il rischio che dietro l’angolo si celi una uniformazione verso il basso.
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